
21 Mag DERBY DAY – CORSE AL GALOPPO 23 MAGGIO –
Il grande giorno è dunque arrivato: domenica sarà Derby Day. Non esiste pomeriggio, meglio giornata di corse che abbia maggiore fascino, valenza, capacità di emozionare di quella che Capannelle sta per vivere, finalmente anche con una pur limitata parte di appassionati. Il Derby è davvero la madre di tutte le corse.
Tra i suoi tanti segreti forse quello più esaltante ed unico è dato dal fatto che lo si può correre solo una volta nella vita di un cavallo. Tre anni o mai più. Ecco perché è irrinunciabile essere al via anche se sovente si possiedono solo sogni più che reali speranze. Poco importa, esserci è già segnale di distinzione e poi talvolta i sogni diventano realtà e non muoiono sempre all’alba.
Sappiamo ormai tutto della Storia del Derby, delle sue origini, del suo stesso nome che è diventato universale sinonimo di eccellenza assoluta di un confronto che è ormai andato aldilà del nostro mondo ed è motivo di orgoglio e di importanza per l’ippica mondiale. Derby Day: esiste da quel pomeriggio del primo mercoledì di giugno del 1780. In Italia come ben sappiamo da cento anni dopo ma forse non tutti ricordano che, proprio per ribadire la nostra vicinanza culturale ed anche di costume con la madre patria ippica, ovvero l’Inghilterra, nel nostro Paese abbiamo corso sempre il derby di giovedì, in genere il primo giovedì di maggio. Una tradizione che si è protratta fino alla metà degli anni 70 quando fu trasferito alla domenica.
Col tempo, inizio anni 2000, anche gli Inglesi hanno rinunciato, i costumi mutano, al loro primo mercoledì di giugno che era addirittura Bank Holiday, festa nazionale, per giocarsi il meeting che comprende anche le Oaks nel fine settimana. Sappiamo tutti che Nearco il derby lo ha corsa e ovviamente vinto mentre non lo corse Ribot.
Ricordiamo tutti in Archidamia la ultima femmina capace di imprimere il proprio nome nell’albo d’oro del nastro azzurro. Correva l’anno 1936 e quattro anni prima vinse un’altra grande femmina, Jacopa del Sellaio. Altre hanno cercato la vittoria, incredibile fu la debacle di una campionessa assoluta come Marguerite Vernaut (vinse le Champion st), ci andarono vicino Amerina l’anno dopo Archidamia, poi Dalmazia, Chiadina, Faenza, Azzurrina, nientemeno che Danedream, Flower Party e Call Me Love. Meritano tutte l’onore delle armi. Domenica il rito magico si compirà ancora una volta e non sarà solo derby ma lo straordinario pomeriggio sarà arricchito da altre pattern come il D’Alessio, il Tudini e il Presidente della Repubblica, da due listed come lo Sbarigia e il Perrone, da Hp come il Botti, dal tradizionale Arnaldi per i dilettanti, dalla corsa per le ladies e da una prova per i purosangue Arabi. Più di una festa. Al nastro azzurro hanno presente in 14 e tra questi 6 sono ospiti di forma estera, alcuni di proprietà italiana: Alastor, Fabilis, Isfahani, Juan de Montalban, Quello, Tokyo Gold. Sarà splendida battaglia con la selezione della nostra forma ottenuta attraverso le tradizionali corse di avvicinamento al nastro azzurro: Flag’s Up , Get The Power, Midnight Season, Mooney Love, Rio Natal, Sopran Poseidone, Tiaspettofuori, Tomiz.
La corsa che in Carlo D’Alessio ricorda e celebra uno dei proprietari più eccezionali del turf mondiale è riservata agli anziani sui 2400 e tra i suoi laureati ricorda campioni ad esempio come Super Tassa , Electrocutionist, Luso, Jackkalberry , Groom Tesse, VoilàIci, Dylan Mouth, Full Drago, Assiro. Questa volta saranno della partita Azzurro Cobalto, Baptism, Clarenzio Fan, Deeper Dive, Keep and Love, Ornais, Unique Diamond e l’ospite Nubius. Altra pattern dalla storia straordinaria sarà il Presidente della Repubblica che adesso si disputa sulla distanza dei 1800 metri ma che in passato, con il nome anche di Omnium, fu disputata anche sui 2000 e sui 2200 metri. Corsa antichissima, data 1879 , e addirittura le prime edizioni furono disputate sui 3500 metri. La prima laureata di Derby , Andreina, la vinse due volte. Una corsa che vide il successo di campioni come Scopas, del grandissimo Cavaliere d’Arpino ma anche di Bellini e Tenerani, i primi tre padri del pedigree di Ribot, di El Greco il nonno di Ribot, di Nuccio che vinse l’Arco di Trionfo, di Tissot, Sedan ,Faenza, Appiani, Hogart, Mansfeld, Bob Back, Tony Bin, Tisserand, Sikeston, Timboroa, Falbrav, Rakti,Altieri, Distant Way.
Cercheranno di essere degni dei loro illustri predecessori i protagonisti del 2021 che sono sei: Attimo Fuggente, Frozen Juke, Light of Cristo, Only Time, Siberius e il campione uscente Thunderman. Il premio Tudini racconta di un secolo di passione , di militanza al massimo livello e di successi straordinari di una famiglia che ha scelto i colori di Roma per la sua giubba, la Aterno di Rivisondoli, Scanno e Corfinio. Ora sono ben quattro le generazioni impegnate nel Turf, un fatto quasi unico. La corsa rappresenta il summit sui 1200 della intera primavera italiana ed insieme è trampolino di lancio verso impegni successivi all’estero. Una volata in apnea per 11 protagonisti: Agenore, Agiato, Collinsbay, Crushing Power, Ponntos, Royal Mehmas, The Conqueror, Torch Lit, Visayas, Wannacry, Whelans Way.
Saranno le femmine ad onorare il nome di Alessandro Perrone, indimenticabile proprietario dalla vocazione internazionale e dal respiro pienamente mercuriano cui si debbono Policrock, Alpherat, Egmont, Nortjet , Moon Ingraver e non solo. Una corsa straordinaria che presenta un albo d’oro gigantesco: Bruttina, Rolly Polly, Golden Nepi , Magritte, Sweet Heart, Noble Achy, Omaticaya, Fly to the Night, tutte femmine capaci di dire di se stesse all’estero. Un viatico come la ultima laureata Wakanaka per le protagoniste di questa edizione. Anche in questo caso sei nelle gabbie: Cristal Wind, Listening, Lollipop Girl, Royal Ashirah, Sofy Bell, Stay Kitten. Nel nome di Mauro Sbarigia cantore come pochi del nostro mondo e tecnico finissimo scenderanno in pista gli ottimi miler di tre anni, saranno in 12 e tra questi Cantocorale, Cirano, Convivio, Mordimi, Please Exceed, Raifan, Wopart molti reduci dal Parioli e con la femmina Strawberry Souce.
A completare la giornata le altre quattro corse, una riservata ai purosangue Arabi, le due consuete per i dilettanti, l’Arnaldi per gentlemen e amazzoni e la Ladies Race solo per amazzoni e l’Edmondo Botti tradizionale perizi sui 2400 con ben 14 nelle gabbie.